Passa ai contenuti principali

Antropologia



PAROLA E MONDO

Gli individui delle culture fortemente orali hanno una memoria ben salda siccome riescono a ricordare cose che per un individuo alfabetizzato sono spesso impossibili da ricordare senza l’aiuto di una traccia scritta. In certe culture si ritiene che i nomi abbiano un potere sulle cose e sugli essere umani.





SCRITTURA, ORALITÀ E MEMORIA

La diffusione della scrittura ha inciso sul modo di pensare degli esseri umani. Prima della scrittura e della sua diffusione, le tecniche di memorizzazione erano diverse. Laddove la scrittura è assente, si ricorre a tecniche mnemoniche. Queste tecniche però tendono a produrre effetti omeostatici, la memoria tende cioè ad eliminare tutto ciò che non ha interessa per il presente. 
La scrittura, quando comparve e si diffuse, rappresentò un “addomesticamento del pensiero”. 
Essa ebbe tre importanti rilessi sul pensiero: facilità lo sviluppo e la diffusione del pensiero astratto e dei suoi strumenti logici e linguistici; favorisce un ampliamento della memoria; permette di analizzare e definire, confrontare e ricordare sequenze argomentative e logiche.

I MEDIA E LA NUOVA “COMUNICAZIONE GLOBALE”


Dagli anni Settanta iniziarono a diffondersi i media. 
I media sono produttori di cultura, nel senso che orientano comportamenti, gusti, valori, costumi, idee politiche, religiose, estetiche.
La televisione divenne la più importante tra tutti i media. 
Essa è un mezzo facilmente accessibile e di amplia portata e per questo motivo è un mezzo culturalmente influente. Ciò che arriva dai media ha un potere tale da condizionare sempre e comunque l’agire dei singoli.

Commenti

Post popolari in questo blog

SOCIOLOGIA: Potere informale e autorità

Max Weber individua una forma di potere, che egli descrive come la probabilità che ha un certo soggetto ha di imporre la propria volontà all'interno di una relazione sociale. Esiste dunque una manifestazione generalizzata e informale del potere, consistente nella capacità di ottenere qualcosa contro la volontà altrui, senza necessariamente dover ricorrere a dei comandi espliciti. Le disuguaglianze nella distribuzione del potere non sono un prodotto esclusivo della società istituzionalizzata, ma hanno una radice più profonda nella natura dei rapporti umani in generale. Il potere non è solo un fatto istituzionale e burocratico: ogni interazione tra gli uomini è in qualche modo aperta all'istaurazione di rapporti di potere. L'autorità  Da un lato ci sono le relazioni di potere informali, che pervadono tutte le interazioni sociali; dall'altro lato ci sono le relazioni di potere istituzionalizzate, cioè  rese formali e ufficiali da un sistema di posizioni e di ruoli ac

PSICOLOGIA: IL POTERE E LA FIGURA DEL LEADER

Le diverse forme di potere: l potere è la possibilità che un individuo pensare e controllare il comportamento altrui e si esprime in diverse forme: il potere di ricompensa, cioè la possibilità di attribuire gratificazione materiali o simboliche; Il potere coercitivo, cioè la possibilità di imporre sanzioni punizioni; il potere legittimo, basato sulla condivisione da parte di un gruppo di determinati valori e norme; il potere di esempio, per cui le persone si identificano in colui che detiene il potere; potere di competenza, per cui un individuo o un gruppo riconoscono una persona conoscenze specifiche in un determinato ambito. I diversi tipi di leadership: Il leader è colui che esercita maggiore influenza sugli altri membri del gruppo, facilitando il raggiungimento di un obiettivo comune. Solitamente ha uno status più elevato, fa rispettare le norme e detiene il maggior numero di informazioni all’interno del gruppo. La leadership assolve due funzioni ben precise: q

PEDAGOGIA: Francke e il pietismo

Nella seconda metà del Seicento sorse in Germania un nuovo movimento religioso, detto pietismo , il quale mirava a recuperare l'originario messaggio di Lutero. Il fondatore fu il pastore Philipp Jakob Spencer, suo allievo fu August Hermann Francke al quale si deve l'elaborazione della pedagogia pietistica. Francke attraversò un periodo di crisi religiosa che lo portò a pensare alla sua vita e alla sua missione; si rese conto della povertà materiale e morale della gioventù e si dedicò con instancabile attivismo all'educazione dei giovani. Diede vita e scuole differenziate per ceto e per genere. I bambini del suo orfanotrofio, oltre ad imparare a leggere, scrivere ed a fare i conti, studiavano anche le materie scientifiche. I ragazzi sceglievano le discipline in cui meglio riuscivano, senza essere obbligati a frequentarle tutte. Francke fu fondatore di una disciplina molto rigida. La contraddizione fra la durezza disciplinare e il rispetto delle capacità del singolo