LE ISTITUZIONI TOTALI
L’individuo tende a dormire, a divertirsi e a lavorare in luoghi diversi, con compagni diversi, sotto diverse autorità o senza alcuno schema razionale: caratteristica principale delle istituzioni totali può essere appunto ritenuta il dover “manipolare” molti bisogni umani per mezzo dell’organizzazione burocratica di intere masse di persone, sia che si tratti di un fatto necessario o di mezzi efficaci cui la comunità ricorre in determinate circostanze. Secondo l’autore, l’istituzione totale è un “ibrido sociale”, in parte comunità residenziale, in parte organizzazione formale e se ne possono distinguere cinque categorie:
– le istituzioni nate a tutela di incapaci non pericolosi (case di riposo per anziani);
– luoghi adeguati a tutelare e tutelarsi da coloro che, incapaci di badare a se stessi, rappresentano un potenziale pericolo, anche se non intenzionale, per la comunità (ospedali psichiatrici);
– istituzioni atte a proteggere la comunità da individui realmente pericolosi in cui il benessere del segregato non risulta la finalità immediata (penitenziari, campi di prigionia, campi di sterminio);
– istituzioni create al solo scopo di svolgere una determinata attività (furerie militari, collegi);
– luoghi atti alla preparazione spirituale per religiosi (abbazie, monasteri, conventi ed altri tipi di chiostri).
Commenti
Posta un commento