Nella seconda metà del Seicento sorse in Germania un nuovo movimento religioso, detto pietismo, il quale mirava a recuperare l'originario messaggio di Lutero. Il fondatore fu il pastore Philipp Jakob Spencer, suo allievo fu August Hermann Francke al quale si deve l'elaborazione della pedagogia pietistica.
Francke attraversò un periodo di crisi religiosa che lo portò a pensare alla sua vita e alla sua missione; si rese conto della povertà materiale e morale della gioventù e si dedicò con instancabile attivismo all'educazione dei giovani. Diede vita e scuole differenziate per ceto e per genere.
I bambini del suo orfanotrofio, oltre ad imparare a leggere, scrivere ed a fare i conti, studiavano anche le materie scientifiche. I ragazzi sceglievano le discipline in cui meglio riuscivano, senza essere obbligati a frequentarle tutte.
Francke fu fondatore di una disciplina molto rigida. La contraddizione fra la durezza disciplinare e il rispetto delle capacità del singolo si spiega tenendo presente la concezione teologica di Francke: se l'essere umano è radicalmente corrotto può salvarsi solo mediante la grazia. ma se la volontà dell'uomo è incapace di volgersi al bene, deve essere annullata per accogliere la grazia divina e quindi diventare capace di orientarsi al bene. Per fare questo occorre annullare la volontà dell'educando mediante la disciplina e l'obbedienza.
L'espiazione era per Francke il momento cruciale del processo che conduceva alla rinascita.
La sua pedagogia presenta un doppio carattere: un aspetto repressivo e uno rispettoso delle inclinazioni naturali dell'alunno.
Francke aprì il primo museo didattico, aprì una farmacia, fondò giornali e aprì anche una tipografia.
La preparazione degli insegnanti
Francke era convinto che per poter insegnare non era sufficiente conoscere in modo appropriato una disciplina, ma occorreva sapere come farla apprendere. I suoi Seminaria praeceptorum ebbene per l'appunto questo scopo.
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